Zanettovich, Daniele - Ave Maria di Barbani
for choir a cappella
Composer: Daniele Zanettovich (*1950) Aliases, aka: Country of origin / activity: Italy | ||
Text author: traditional | ||
Arranger / Editor: N/A |
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Score: Published by Pizzicato Edizioni Musicalinot available | |
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http://www.giuliochiandetti.it/zanettovich.htm |
Daniele Zanettovich, compositore Dopo aver iniziato la sua carriera musicale come pianista (tra l'altro vincendo, ne11963, la IV Rassegna Nazionale allievi pianisti di La Spezia), si è successivamente dedicato alla composizione ottenendo le prime affermazioni con tre diplomi di ammissione alla lettura finale al Concorso Internazionale di composizione "G.B. Viotti" di Vercelli (1967/1968/1969) e vincendo negli stessi anni il "premio del pubblico" nelle due prime edizioni del Concorso Nazionale di composizione "R Zandonai" di Rovereto. Durante l'ultimo anno di studi ha scritto l'atto unico "Celine" che verrà rappresentato al Teatro "Donizetti" di Bergamo nell'ottobre 1971: di questo lavoro, che pur si riallaccia strettamente ai canoni della tradizione melodrammatica italiana, la critica annota tra l'altro: "...Celine ci ha impressionato per la sicurezza con cui il suo autore maneggia non solo l'orchestra ma il discorso musicale. È già un forte uomo di teatro..." ("Giornale di Bergamo"); "...per essere alla sua prima esperienza teatrale (Daniele Zanettovich) ha dimostrato un talento spiccatissimo, senso del teatro molto evidente, capacità di strumentatore decisamente fuori del comune, acume per le proporzioni.." ("ll Giornale di Brescia"). Di tutt'altra matrice tecnica ed estetica è"E& FFlauto- Concerto", del1972, con il quale DanieleZanettovich si è laureato al Concorso Internazionale di composizione "Prix Prince Pierre de Monaco". Georges Auric, Presidente della giuria, dichiarerà: "L'unanimité s'est faite au premier tour, ce qui est rare. ...(Le "Concerto pour flute et orchestre") il nous a révélé une grande technique bien au-dessus de celle des autres concurrents. Cette maturite est d'ailleurs étonnante chez un compositeur aussi jeune". Il lavoro è stato eseguito nel 1973 a Montecarlo da Jean-Pierre Rampal con l'Orchestre National de l'Opéra, e trasmesso in diretta dalla ORTF-France-Musique. Si propongono in quegli anni le prime esperienze compositive legate a spunti di matrice popolare: nel "Concerto di Materada" (mezzosoprano, quartetto d'ottoni, archi e recitante), su un frammento dell'omonimo romanzo di Fulvio Tomizza si innestano alcune melodie tratte dalla liturgia istriana mentre "I canti della pace" (mezzosoprano, fagotto e piccola orchestra) sono interamente costruiti su temi popolari cecoslovacchi: "…brano che traspira variopinti influssi etnologici in un contesto strumentale di preziose sonorità particolarmente rilevanti… per la loro struggente intensità ("Stampa Sera"). Nel 1975 Daniele Zanettovich scrive "Corégraphies pour orchestre", con cui vince il primo premio al XII Concorso Internazionale di composizione sinfonica "Premio Città di Trieste" "Corégraphies" viene eseguito al Teatro Verdi di Trieste: si tratta di una composizione in cui si affaccia (sia pur necessariamente stilizzata) la componente gestuale, ed alcuni strumenti d'orchestra divengono dei veri e propri "personaggi" (da cui il titolo del lavoro). Di impronta non dissimile è l' "Invenzione sopra un tritono" (1975) con cui Daniele Zanettovich vince il XVI Concorso Nazionale di composizione pianistica (premio "C.F. Malipiero") di Treviso. Nel1977 il suo pezzo "Estadio Nacional: Lager 1973" per flauto, archi e tamburo è stato presentato alla Sagra Malatestiana di Rimini in prima assoluta. Nello stesso anno, con la sua "Passio prophana" per orchestra ha vinto il secondo premio (primo non assegnato) alla Rassegna Internazionale "Gino Marinuzzi" di Sanremo. "Estadio Nacional" e "Passio prophana" appartengono ad una nuova fase compositiva che privilegia una tecnica coloristica alquanto spinta frutto di ricerche e di sperimentazioni personali: nel finale di "Passio prophana" riappare tuttavia un frammento popolare, questa volta attraverso l'eco di un canto partigiano. In un'ottica analoga si possono collocare gli" Appunti in un cimitero di guerra" per flauto e percussione, "Contraciudad", "…in illam requiem" per voci e percussioni ed altri lavori di quegli anni. Nel 1978 Daniele Zanettovich ha vinto, per la seconda volta, il "Prix Prince Pierre de Monaco" con " Monumentum a Luigi Dallapiccola" per baritono e orchestra, opera che costituisce un'esperienza a sé stante in cui - rigorosamente bandita ogni soluzione "effettistica" - la costruzione segue attentamente una logica seriale: frammenti del testo in latino e in spagnolo, riferimenti a "forme" siderali, tenui particolari coloristici evocano elementi cari al compositore istriano. Stabilitosi ormai definitivamente ad Aquileia, Daniele Zanettovich si sente via via più attratto dall'uso di componenti tematiche tratte dalla liturgia aquileiese medievale, tematiche che richiedono ovviamente una diversa concezione estetica e tecnica della partitura. Il "cantus firmus", trattato secondo canoni di reminiscenza fiamminga e "traccia" per contrastanti sequenze timbriche, diviene l'elemento costruttivo delle prime due "Symphoniae super tenor aquileiensis", della "Symphonia tertia' (per ottoni e percussione) e della "Sinfonia sopra un discanto aquileiese". A proposito della prima esecuzione di questo lavoro (Firenze, 1979) il critico dell' " Avvenire" ha scritto tra l'altro "sebbene il suo linguaggio appaia polimorfo e singolarmente eclettico (di un eclettismo che niente trascura delle più recenti eredità della cultura musicale), tuttavia non si può davvero passar sopra ad un compositore che, come Daniele Zanettovich, segue la ricerca di un personale linguaggio al di fuori da ogni omaggio alle mode". Nello stesso anno Daniele Zanettovich vince il Concours International de composition musicale Opéra et Ballet di Ginevra con lo spettacolo "La Donna Verde", uno "spettacolo da danzare e mimare nelle sue parti suonate, cantate e recitate" per due voci obbligate e sei percussionisti. Pur trattandosi di una tipica struttura "a forma chiusa" (ossia di una sequenza di "episodi" ognuno dei quali anche brano autosufficiente eseguibile al di fuori dello spettacolo completo) ogni componente obbedisce rigorosamente ad un'unica logica costruttiva cui si rifanno sia i dettagli più minuti come le grandi linee dell'opera. Dal 1982 prosegue la serie delle "Symphoniae" ove la tecnica costruttiva, già positivamente sperimentata nelle partiture orchestrali si applica ad organici cameristici minimi nelle dimensioni ed inusuali nella struttura: "Symphonia quarta" (flauto e contrabbasso, Amsterdam 1984), "Symphonia sexta" (percussione e frequenza, Amburgo 1985), " Symphonia septima" (flauto, flauto contralto e frequenza, Milano, Concorso "Carme" 1986), "Symphonia nona" (oboe, pianoforie preparato e frequenza, Trieste, Festival "Chromas" 1987). E nell'edizione 1984 della Settimana Musicale "Gaudeamus" di Amsterdam Daniele Zanettovich, accanto ala già citata "Symphonia quarta" presenta" Aire de nocturno", un brano in cui il " disegno" musicale ricalca una serie di costellazioni come in un immaginario planetario sonoro: "Aire de nocturno" sarà poi ripresa in molteplici versioni. I suoi lavori sono pubblicati dalla Leduc di Parigi, dalla Casa Musicale Sonzogno di Milano e da altre importanti Case come Ricordi, Zanibon, Curci, Pizzicato, eccetera. Accanto alla produzione di cui si è detto, Daniele Zanettovich, ha dedicato notevole attenzione al materiale didattico, proponendo molteplici composizioni dedicate agli strumentisti principianti oltre ad un apprezzato trattato di armonia. Daniele Zanettovich ha svolto pure attività di direttore d'orchestra: ha diretto l'Orchestre National de l'Opéra di Montecarlo, l'orchestra del Teatro Verdi di Trieste, l'orchestra dell' A.I.D.E.M. di Firenze, l'Orchestra Sinfonica di Sanremo, l'orchestra dell'Ente Arena di Verona oltre a vari complessi e orchestre da camera. È titolare della cattedra di Composizione al Conservatorio "J. Tomadini" di Udine. |