Ave Maria STB a cappella
Composer: Giuliano Buonaugurio Da Tivoli (c1500-1569)
aka Giuliano Tuburtino
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BUONAUGURIO (de' Bonis Auguris), Giuliano,
detto Giuliano Tiburtino. -
Nato a Tivoli probabilmente verso la fine del sec. XV o nei primi anni del
sec. XVI, fu musicista conosciuto piùcomunemente sotto il nome di Giuliano
Tiburtino. Di nobile e agiata famiglia (dai registri del catasto del 1535
risulta, infatti, che il B. era proprietario di molti appezzamenti di
terreno in Tivoli, in Carciano e in Cesarano e che uno dei fratelli, "messer"
Evangelista, possedeva anche una farmacia, mentre un altro, "messer"
Geronimo, era "homo litterato"), il B. è ricordato nelle manoscritte Memorie
di Tivoli del suo concittadino e contemporaneo Giovanni Maria Zappi (citate
dal Radiciotti) come "gentil musico e sonatore di diversi istromenti", ma
già dal 1537, a testimonianza del suo talento di compositore, un suo
madrigale a quattro voci, Madonna s'io potesse, era inserito nel Terzo libro
de madrigali di Verdelotto insieme con alcuni altri bellissimi madrigali di
Constantio Festa et altri eccellentissimi auttori, stampato a Venezia da O.
Scotto. Anche lo strumentista veneto Silvestro Ganassi dal Fontego lo
riteneva il più valente suonatore di viola grande (violone) dei suoi tempi e
così lo presenta, insieme con il fiorentino Lodovico Lasagnino, nel cap. XVI
della sua Lettione seconda pur della prattica di sonare il violone d'arco da
tasti, stampata a Venezia nel 1543 "per lauttore proprio".
Per la sua fama il B. fu assunto come cantore e musico al servizio del papa
Paolo III verso la fine del 1544, prima, cioè, del marzo 1545, data in cui
il suo nome comincia ad apparire nella lista delle spese papali.
La sua attività di compositore dovette presumibilmente essere più intensa di
quanto sia dato finora di conoscere, rimanendo di lui soltanto due raccolte
a stampa, pubblicate entrambe a Venezia da G. Scotto nel 1549: Musica
diversa a tre voce. Novamente composta per lo eccell. musico...: cioe
motetti,messe,madrigali a notte (sic) negre. Opera dilettevole,& non più
stampata. Di novo posta in luce,& coretta...; e Fantesie et recerchari a tre
voci,accomodate da cantare et sonare per ogni instrumento... Con la gionta
di alcuni altri recerchari et madrigali a tre voce,composti da lo
eccellentiss. Adriano Vuigliart (sic) et Cipriano Rore suo discepolo...,
delle quali la prima è stata parzialmente edita in trascrizione moderna
dallo Jeppesen nel 1962.
Tutte e due le raccolte sono di grande interesse per l'originalità artistica
delle composizioni (l'editore Scotto, infatti, giudicò le "fantasie" e i "ricercari"
del B. degni di figurare accanto a quelli dei grandi maestri A. Willaert e
C. de Rore), ma soprattutto si dimostra storicamente importante la prima
silloge, - dove si trovano composizioni che per forma e per stile precedono
quelle del Palestrina. La sua arte personalissima spicca, inoltre, nei "ricercari"
della seconda raccolta, che il Benvenuti (citato dal Testi) ritiene, in
confronto con quelli "piuttosto grevi" del Willaert, "spigliati, piacevoli,
sentiti".
Sebbene manchino documenti comprovanti la sua partecipazione ai
trattenimenti musicali offerti dal cardinale Ippolito d'Este nella sua villa
di Tivoli dal 1550 in poi, si suppone, tuttavia, che il B., in qualità di
celebre musico tiburtino, non ne sia rimasto assente. Da un atto notarile
del 13 sett. 1552 si apprende che si era fatto sacerdote - certo dopo il
1549, poiché nel frontespizio delle opere poc'anzi menzionate il suo nome è
preceduto dal titolo di "messere", e in un altro ancora, stipulato l'8 nov.
1564, egli è nominato "familiare" del papa Pio IV.
Famoso e ricco - con i proventi della sua professione aveva largamente
aumentato il suo patrimonio, secondo i contratti di compra a permute da lui
effettuati -, il B. trascorse gran parte della sua vita a Roma, ma negli
ultimi anni si ritirò a Tivoli.
Dal Lib.[ber] Mort.[uorum]del 1569 della parrocchia romana di S. Maria in
via Lata si ha notizia, però, che "M.[esser] Giuliano da Tivoli musico et
chierico" morì "de febre" a Roma il 18dic. 1569 e che "fu atterrato alla
Trinità delli convalescenti", fu sepolto, cioè, nella chiesa della SS.
Trinità dei pellegrini e dei convalescenti vicino al ponte Sisto.
Fonti e Bibl.: A. Bertolotti, Speserie segrete e pubbl. di papa Paolo III,
in Atti e mem. delle RR. Deputaz. di storia patria per le provincie
dell'Emilia, n.s., III (1878), 1, pp. 172, 191, 193; L. R., Spigolature
d'arch. estratte dai libri parrocchiali di Roma,relative ai musicisti del
decimosesto sec., in Rass. Gregoriana, XIII (1914), 3, col. 281;
G.Radiciotti, L'arte musicale in Tivoli nei secc. XVI,XVII e XVIII,
Tivoli1921, pp. 29-31; K. Jeppesen, Italia Sacra Musica. Musiche corali
italiane sconosciute della prima metà del Cinquecento, Copenhagen 1962, I,
pp. XIII, XIX, XXIII, 124-143; II, pp. XIII, XV, XVII, XIX, 14-35, 157-167;
F. Testi, La musica italiana nel Medioevo e nel Rinascimento, I, Milano
1969, p. 668; H. M. Brown, Instrumental music printed before 1600.
ABibliography, Cambridge, Mass 1965, pp. 117 s., 299; R. Eitner, Quellen-Lex.
der Musiker, II, p. 236; IX, p. 406; Enc. della Musica Ricordi, IV, Milano
1964, p. 384; La Musica. Diz., II, Torino 1971, p. 1310.
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May 25, 2013
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