Abba-Cornaglia, Pietro - L' Ave Maria della sera
L' Ave Maria della sera - meditazione per pianoforte
year of composition: 188?
Composer:
Pietro Abba-Cornaglia (1851-1894) aliases, aka Pietro Abbà-Cornaglia Country of origin / activity: Italy |
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Text author: N/A; non-verbal, piano only. | ||
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Lyrics: (source)
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Internet references, biography information:
http://museoabbacornaglia.conservatoriovivaldi.it/pagine/Pietro_Abbà_Cornaglia.html |
Pietro Abbà-Cornaglia (1851-1894) Compositore, organista, critico musicale; nato ad Alessandria (Piemonte) il 20 marzo 1851 e morto ad Alessandria il 2 maggio 1894. Aveva ricevuto la prima formazione musicale dal patrigno Pietro Cornaglia che aveva sposato in seconde nozze la madre, Angela Molinari, rimasta vedova di Maurizio Abbà. «Di qui il doppio cognome del piccolo Pietro e gli interessi musicali suscitati dall’ambiente favorevole, dove il giovane dimostrò tanto talento che a soli sei anni suonava l’organo e a otto eseguiva messe concertate» (Vittorio Rossi). Compiuti ad Alessandria gli studi classici con premi e borse di studio, riconosciute le sue doti musicali, ottenne dal Comune di Alessandria una borsa di studio per studiare al Conservatorio di Milano. Qui si distinse, studiando pianoforte con Antonio Angeleri (1801-1880) e composizione con Lauro Rossi, ivi direttore dal 1850 al 1871, e Alberto Mazzuccato (1813-1877), didatta e critico musicale legato alla «Gazzetta Musicale di Milano». Emilio Praga fu suo insegnante di letteratura poetica e drammatica. La sua Cantata Caino e Abele ottenne il primo premio e successo di pubblico. Fu in Spagna e in Germania per tournées come pianista e organista. Nel 1874 partecipò al concorso del Ministero dell’Istruzione per una Messa in onore di Carlo Alberto e vinse il primo premio. L’imponente lavoro sinfonico corale venne presentato a Torino, nel duomo di San Giovanni in occasione del ventisettesimo anniversario della morte del re Carlo Alberto. I giornali cittadini sottolinearono il successo di pubblico e critica. Ricevuto a corte, ottenne il titolo di cavaliere e altre onorificenze. Forti furono i suoi legami con la regina Margherita che ne apprezzò, in più occasioni, il lavoro artistico. Stabilitosi nella città natale vi aprì una scuola privata di composizione, canto e pianoforte, frequentata dalla migliore società. Vi insegnò anche Elisa Costa, già sua allieva, che sposò poi ad Alessandria il 28 agosto 1888. Dal 1880 fino alla morte a soli 43 anni, fu organista nel Seminario con il compito di dirigerne il grande coro maschile. Per questo incarico compose varia musica sacra. Compose tre opere melodrammatiche. Isabella Spinola su libretto di Crispino Jachino rappresentata a Milano, Teatro Carcano nel 1877, poi ripresa, con aggiunta di nuovi pezzi, a Genova (gennaio 1878) diretta da Arrigo Boito. Nel 1884 fu la volta di Maria di Warden su libretto di Cesare Bordiga, andato in scena per la prima volta a Venezia, Teatro Rossini, e rappresentata ad Alessandria nel 1886. Proprio a Venezia iniziò a comporre al pianoforte la musica per il suo terzo melodramma, Una partita a scacchi – il notissimo capolavoro di Giuseppe Giacosa – poi continuata ad Alessandria e terminata nel 1886. Ne fu eseguito il solo Preludio orchestrale al Teatro Comunale di Alessandria l’8 novembre 1886, con l’undicesima ed ultima recita di Maria di Warden: fu un enorme successo. Solo anni dopo il melodramma in un atto andò in scena al Teatro Fraschini di Pavia nel Carnevale 1892 (13 febbraio), direttore Ricci Stolz. Il 1° maggio 1894 – da poco aveva compiuto 43 anni – si ammalò improvvisamente. Non gli venne riconosciuta un’appendicite, fu malamente curato e morì il giorno successivo nella sua abitazione di via Pontida 6, fra le braccia della moglie. Gigliola Bianchini |
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